1969 BSA Rocket 3 storia di un ritrovamento speciale e di un magnifico restauro
Vale la pena di raccontare la storia e il restauro di questo BSA A75 R del 1969.
Sembra sia il primo Rocket 3 immatricolato in Italia, a Roma, e di cui conserva la sua targa originale.
Il ritrovamento della moto avvenne molti anni fa, partendo da una foto dell’epoca, in un campo di rovi di spine alla periferia di Roma, seguendo le tracce fornite dall’ultimo proprietario che ci aveva poi “regalato” la targa e il libretto.
La moto era un vero rottame completamente arruginita da anni di intemperie.
Ci accordammo con il rigattiere, propietario dei “rovi”, sul prezzo di acquisto, ma il giorno del recupero, con carrello al seguito, la moto non c’era piu, sparita!
Alle nostre rimostranze poco mancó che ci sguinzagliasse i cani contro.
Da allora non ci siamo mai dati per vinti, abbiamo indagato a lungo e, finalmente, tre anni dopo, abbiamo ritrovato la moto.
Era custodita nel garage di un noto collezionista che la aveva legittimamente acquistata, senza targa e documenti, da un carrozziere che a sua volta la aveva recuperata dal medesimo rigattiere!
Per evitare coinvolgimenti “emotivi”, visto quanto accaduto, abbiamo demandato la trattativa per il “riacquisto” a due saggi gentiluomini, gli amici Massimo Pettirossi e Fabrizio Brutti che ben conoscevano il collezionista. Il Rocket 3 arrivava cosi finalmente a casa.
Iniziava a novembre 2018 il restauro che è stato completato con la prima messa in moto il 31 luglio.
La moto si presentava “fradicia” in ogni parte ma la targa e il libretto Roma 30.... del 1969 imponeva il restauro, pur consci che sarebbe stato lungo e dispendioso.
La carrozzeria è stata cosi affidata alle cure di Toni Raja di Roma, la cromatura e la zincatura alla Galvanica Viola di Pescopagano (CE) e la lucidatura delle parti in alluminio di Erasmo Bergantino di Spigno Saturnia (LT).

Ma, i veri problemi sono iniziati con lo smontaggio del motore; la moto era stata fermata negli anni ‘70 per la solita rottura della trasmissione primaria, difetto che affliggeva le prime serie a causa del disallineamento della triplex tra pignone e ruota dentata parastrappi.
Il motore era diventato un unico blocco solidale.
Per scoppiare il cilindro dal carter motore siamo ricorsi al “Mago” Mario Ridontale di Gaeta, che con una piastra di acciaio appositamente realizzata ha finalmente estratto il blocco.
L’albero motore e le bielle sono state affidate alla cura della rettifica Tani Giannini di Roma indirizzati e presentati dal sempre prodigo di consigli Prof. Sergio Vigna.
La rettifica dei cilindri, e la revisione della testa, con nuove valvole e guide e rettifica sedi, è stata affidata alla cura di Paolo, titolare della Rettifica Colombo di Roma.
Tutto pronto, con “thousand pounds” spesi per l’acquisto in Inghilterra, da Les Williams, e altri, dei nuovi ricambi, è iniziato il montaggio.
Finita la carrozzeria si è passati all’assemblaggio del motore che, rispetto ai bicilindrici Norton/Triumph/BSA, presenta maggiori difficotà e richiede una necessaria pazienza ed esperienza. Ma non era il primo restauro di un tre cilindri e confidavamo in un buon risultato.
Emozionante, “the bike runs great”.
Bravo Danilo ad averci creduto, non era facile, “chapeau”!
Fantastica ricostruzione siete grandi! Quasi quasi vi porto il mio motore affaticato del daytona 500 my 68.
RispondiEliminaDimenticavo sono lucio da roma. Confermo la grande esperienza e gentilezza del prof. sergio Vigna.
RispondiEliminaCiao Lucio, non riesco più a trovare il numero di Sergio Vigna che anni addietro ha restaurato un mio BSA 650 Spitfire mk4 e un Trident 5v, sai come posso rintracciarlo ? La mia mail è massimo.girosi@gmail.com Grazie ❗️
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