Immatricolare una moto d'epoca senza documenti o d'origine sconosciuta
Sono trascorsi quattro anni dall'acquisto del mio Norton Commando nel novembre del 2010, e circa tre dall'inizio del restauro che l'ha riportata su strada.
Essendo la moto di provenienza estera non risulta mai immatricolata in Italia, ma questo ai fini dell'immatricolazione come spiegherò in seguito, non ha alcuna rilevanza. Per la Motorizzazione Civile infatti, la moto risulta essere ricompresa nella categoria "veicoli di origine sconosciuta".
Come fare quindi per immatricolare una moto d'epoca priva di documenti e targa?
Ecco una piccola guida, basata sulla mia personale esperienza, che potrà essere utile a chi si cimenta nel restauro di una moto con queste caratteristiche.
Per prima cosa bisogna sapere che oggi è possibile immatricolare una moto d'epoca priva di targhe o documenti. Il decreto D.M. 17/12/2009, concernente i veicoli di interesse storico e collezionistico, specifica infatti le disposizioni concernenti l’iscrizione di un veicolo in uno dei registri (di cui all’art. 60 del C.d.S.) al fine di acquisire la qualifica di “veicolo di interesse storico e collezionistico”e la riammissione alla circolazione dei veicoli precedentemente cessati dalla circolazione o di origine sconosciuta.
Per l'immatricolazione occorre ottenere un documento che si chiama "Certificato di Rilevanza Storica" da uno dei registri cui fa riferimento il decreto, ossia dalla FMI Federazione Motociclistica Italiana o dall'ASI Automotoclub Storico Italiano.
Condizione essenziale per ottenere il Certificato è l'assoluta originalità della moto, sia la FMI che l'ASI non iscrivono motocicli che non siano perfettamente in linea con le specifiche originarie del mezzo. Quindi il restauro della moto dovrà essere assolutamente fedele alle specifiche del tempo, pena l'impossibilità di ottenere il certificato e di conseguenza di immatricolare la moto.
Quindi se volete restaurare una moto priva di documenti e immatricolarla non concedetevi alcuna licenza nel restauro.
La scelta dell'ente cui rivolgersi per ottenere il Certificato è strettamente personale, scegliete in base al vostro personale orientamento, io ho perfezionato la pratica con la FIM e sono pienamente soddisfatto della scelta.
Come preparare la documentazione per ottenere il Certificato
Procedura FIM (la procedura per le moto senza documenti e/o targa è la Procedura B)
Procedura ASI
Costi e tempi per ottenere il Certificato
Con la FMI ottenere il Certificato costa circa 150/160 euro di cui 100 per il rilascio del Certificato, a cui vanno aggiunti i costi del tesseramento ad un motoclub affiliato FMI (da 30 a 50 euro per la tessera online extra club) e quelli della stampa delle fotografie. Le tempistiche variano dai 3 ai 6 mesi dalla presentazione della domanda.
Con l'ASI ottenere il Certificato costa circa 180/200 euro di cui circa 40 per il rilascio del Certificato, a cui vanno aggiunti la tassa una tantum di circa 40 euro, i costi del tesseramento ad un club federato ASI circa 120 euro, e quelli della stampa delle fotografie. Le tempistiche variano anche qui dai 3 ai 6 mesi dalla presentazione della domanda.
Ottenuto il Certificato come si immatricola la moto?
Se avete ottenuto il Certificato potete procedere con l'immatricolazione per ottenere targa e libretto per la vostra moto. Dovendo la Motorizzazione Civile abilitare il motociclo alla circolazione, occorre prima portare il mezzo al Collaudo. Naturalmente una moto per passare il collaudo deve essere conforme ai dati riportati sul Certificato e deve avere i dispositivi di illuminazione, acustici e di frenatura perfettamente efficienti.
Fate attenzione in particolare ai cerchi ed ai pneumatici, è imprescindibile che gli pneumatici siano nelle misure specificate nel Certificato o equivalenti se questi riportano le misure attualmente in uso.
Documenti necessari per prenotare il Collaudo ed ottenere l'Immatricolazione
Con il Certificato in nostro possesso occorre recarsi presso la sede della Motorizzazione Civile della provincia dove ha sede l'Officina che ha eseguito i lavori di ripristino e/o restauro dal motociclo che vi ha consegnato l'apposita Dichiarazione presentata con la domanda per l'iscrizione ad uno dei registri (FIM o ASI) e presentare la domanda di collaudo e successiva immatricolazione.
(TIP) Non è possibile effettuare il Collaudo in una provincia diversa da quella dell'officina indicata nel Certificato, pertanto scegliete con attenzione l'officina che curerà il restauro o dovrete sobbarcarvi una ulteriore trasferta per la seduta di Collaudo e Immatricolazione.
Costi
Il costo per l'immatricolazione è complessivamente di euro 98,63 che dovrete pagare con tre bollettini sui diversi conti correnti postali per i seguenti importi:
- euro 45,00 su c/c 9001 quale imposta per i diritti L14-67;
- euro 32,00 su c/c 4028 quale imposta di immatricolazione;
- euro 21,63 su c/c 121012 per acquisto Targa.
Per prenotare la seduta di Collaudo e Immatricolazione dovrete presentare in motorizzazione i seguenti documenti:
- Modello 2119 compilato con i dati del veicolo ed i dati anagrafici del richiedente;
- Fotocopia del documento d'identità;
- Certificato di Rilevanza Storica (IN ORIGINALE - i registri ve ne forniranno due copie, una per voi e una per l'immatricolazione);
- Bollettini dei versamenti delle imposte dovute;
- Dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà - ossia autocertificazione che attesti la proprietà del motociclo che si vuole immatricolare.
Il modello 2119 ed il modello di autocertificazione della proprietà sono disponibili presso gli uffici della motorizzazione e potranno essere compilati al momento della domanda oppure possono essere scaricati dalla rete al sito ilportaledellautomobilista.it
In bocca al lupo!
qualora la moto sia già restaurata e non abbia bisogno dell'officina è sufficiente presentare il certificato di rilevanza storica della fim o asi senza che vi sia alcuna dichiarazione dell'officina?
RispondiEliminaNO...per poter presentare in motorizzazione la domanda di nuova immatricolazione occorre presentare la dichiarazione di un'officina, questa deve essere presentata in originale con timbro dell'officina e firma del titolare e indicazione del numero di iscrizione della ditta al registro delle imprese...
RispondiEliminasemplicemente, se la moto non ha bisogno di essere restaurata il titolare dell'officina attestera' che la moto e' stata sottoposta a verifica e che tutti i dispositivi sono a posto, sull'allegato fornito con la procedura "B" FMI e' sufficiente barrare la voce "verifica"
Eliminail problema è che la pratica su indicata è valida per le post 1960 ...quelle più vecchie DEVONO essere collaudate presso i CPA (e non le IMTC Provinciali) e questi CPA sono interegionali (quindi notevoli spese per il trasporto) ma sopratutto esigono cose assurde ( da cui per Legge le moto d'epoca sono esenti...)come ad esempio n° di omologazione riportato sui vetri fari, controllo decibel e spazi frenatura infischiandosene appunto della Legge e sopratutto che L'ASI o la FMI non certificano un veicolo con tali amenicoli ma solo se ORIGINALI!!!!!
RispondiEliminaCiao complimenti per il sito, soprattutto per la passione che ci metti.
RispondiEliminaSono riuscito anche io a immatricolare un DEMOLITO qualche anno fa, contrariamente al tuo caso io però avevo la Storia del veicolo e soprattutto era italiana.
Sto pensando di cimentarmi anche io nell'immatricolazione di una Bonnie T140 ameriacana, e sarebbe ottimo potermi confrontare con te, per capire come procedere.
Non so come si usa questo tipo di blogger e mi sembra inopportuno arricchire di dettagli e OT: questo BLOG così semplice e conciso ma molto funzionale. Come si fa a mandare messaggi privati?
Puoi scrivermi alla mia email mariodinucci@hotmail.com
EliminaCiao ho appena aggiunto sul blog un modulo con il mio indirizzo e-mail per il contatto, scrivimi pure a mariodinucci@hotmail.com
RispondiEliminaCiao ti ho scritto una mail settimana scorsa.
RispondiEliminaboncy@libero.it
Saluti
bravissimo link molto utile ... vorrei reimmatricolare una suzuki 380 del 74 ... speriamo
RispondiEliminaSe posso dare la mia opinione...ho importato uno Chevrolet Pickup del 1950 dall'America
RispondiEliminaQuesto e' un paese dove nessuno vuole prendere delle responsabilita', sia personali che come ufficio..in pratica giocano tutti a scaricabarile,una volta che ottieni il certificato di rilevanza storica, se il mezzo e' pre 1960 devi lottare con il CPA che ti mettera' i bastoni tra le ruote per farti capire che a loro dai solo fastidio, meno fanno e meglio stanno
Quindi rotture di coglioni all'infinito, soprattutto per quanto gia' descritto, decibel ecc ecc..poi a secondo del impiegato di turno potrai avere esito favorevole o rinvio a nuovo collaudo..dopo 10 anni ci sto cascando nuovamente...passione di restauratore..speriamo sia cambiato qualcosa nel frattempo
Si è un ginepraio senza uscite...molto dipende dalla disponibilità del singolo...sembra esserci poca informazione anche tra gli addetti ai lavori. Reimmatricolare questi mezzi può essere molto stressante.
EliminaMolto importante è verificare bene che il CRS Certificato di Rilevanza Storica sia coerente con quanto l'ingegnere della motorizzazione troverà sulla moto...faccio un esempio... le lenti dei fari hanno un codice...in motorizzazione controlleranno se corrisponde qualora sia riportato sul CRS...ergo...meglio semplificare al massimo e dare meno indicazioni possibili in fase di pratica CRS...se vi si rompe la lente e ne montate una replica senza codice l'ingegnere potrebbe non accettarli come regolari.