Trident: con la ciclistica in progress mettiamo mano al triple


Anche i lavori sulla Trident di Luca procedono rapidamente, il lavoro di aggiornamento dell'impianto frenante ha richiesto però parecchie ore di lavoro. Il Trident nelle sue varie versioni non ha mai montato il disco posteriore. 

Il montaggio del nuovo freno posteriore a disco ha quindi necessitato alcune modifiche, è stato necessario saldare sul forcellone 1971 che ne è sprovvisto, una staffa per il fissaggio della pinza freno montata sulla sua staffa di origine "late" T140 bonneville.


La versione d'esordio, la T150T del 1960-70 adottava il tamburo doppia camma di derivazione T120 all'anteriore ed un modesto tamburo laterale al posteriore.

Trident T140T 1969-1970

Il successivo modello T150T del 1971-72 avrà in comune con la coeva serie T120 il nuovo e meno riuscito tamburo anteriore con mozzo conico, accoppiato da un buon tamburo a mozzo conico al posteriore.

Trident T140T 1971-1972

Quest'ultimo equipaggerà il posteriore del modello T150V del 1973-74 dotato del nuovo cambio a cinque marce della Quaife e finalmente del freno a disco Lockheed all'anteriore.

Trident T140V 1973-1974

L'accoppiata disco anteriore e disco posteriore sarà disponibile solo con il lancio del modello T160, commercializzato nel biennio 1975-76, dotato del motore inclinato del BSA Rocket arricchito (ma anche appesantito) dall'avviamento elettrico (foto sopra a destra).

Trident T160 1975-1976

All'anteriore la moto monterà invece il doppio disco, sempre Lockheed, una modifica disponibile all'epoca. Nella foto sotto la ruota anteriore con il doppio disco ed un dettaglio delle forcelle. 

La Trident T150 V montava il disco sulla sinistra, il fodero di destra di cui vediamo il dettaglio è stato realizzato artigianalmente dal nostro Erasmo Bergantino maestro della saldatura e delle leghe...


Ecco Piero e Luca allo smontaggio della Testa...un po di curiosità...come troveremo la termica?


Sotto i cilindri ed i pistoni che ad un primo sguardo sembrano in ottime condizioni, il cielo dei pistoni è molto sporco ma i pistoni sono ancora gli Hepolite standard e questa è una ottima notizia, inoltre le canne sono in ottime condizioni e non presentano segni di usura irregolare.

Andando a curiosare sull'albero e le bielle si conferma l'impressione che questo motore è stato ben tenuto, era fino a pochi anni fa attenzionato regolarmente da Giorgio Ravagli ed è meccanicamente molto ben conservato.


Sotto vediamo la testa che sarà oggetto di pulizia, revisione e verifica della tenuta.


La guarnizione della testa è ancora nuova, anche se ottimamente conservata sarà sostituita con una nuova!



Il motore sarà oggetto di una approfondita pulizia interna, come fatto a suo tempo sulla sua gemella BSA Rocket 3, ed un "maquillage" esterno. Nella foto sotto il carterino del cambio, anche qui i componenti interni si presentano in condizioni pressoché perfette, quindi solo nuove guarnizioni e o-ring. 

Tutti gli outer cover saranno portati da Erasmo per la lucidatura, mentre la bulloneria sarà portata alla zincatura dal nostro amico Johnny...



Notare il supporto motore...un vecchio step da palestra adattato...geniale...è persino inclinabile ed ha dei pratici ripiani per riporre le parti smontate e gli attrezzi...






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